ANTIGONE va in scena al Teatro di Ferento

LIONS CLUB VITERBO
presenta
ANTIGONE

Un progetto teatrale a cura di Paolo Manganiello e Chiara Palumbo dell’Associazione Culturale AstArte di Viterbo.

Nata in seno all’Associazione Culturale AstArte di Viterbo nel febbraio 2013, “IntegraMente” è una compagnia di Teatro Integrato che coinvolge persone in difficoltà e persone normodotate offrendo una nuova e molto particolare esperienza di comunità.

ANTIGONE
a cura della gruppo di Teatro Integrato “IntegraMente”
regia di Paolo Manganiello e Chiara Palumbo
con la partecipazione di Valerio Lupieri, Tiziana Savoca, Elia Santini, Albina Rossi, Andrea Paradiso, Laura Di Pastena, Veronica Camardella, Clotilde Di Pietro, Raffaella Fiumi, Tiziana Ciavvarini, Giulia La Bella, Rita De Luca, Bruno Berardini, Francesco Marino, Vivana Lattanzi, Francesca De Santis, Elisa Valeri, Clara Sanjari, Benedetta Morucci, Marco Egizi.

Maschere ed oggetti scenici a cura di Claudia Calvaresi

ANTIGONE
perciò il pathos che suscita fa sapere – e solo nel sapere “guarisce”.

“Le leggi non scritte, innate, degli dèi, vivono sempre, nessuno sa quando comparvero, nessuno sa dove.”
Come le leggi che regolano il Teatro e le emozioni che lo muovono.
Un crogiolo di sensazioni e di esperienze che viene da molto lontano nel tempo.
Condensarle in una delle tragedie più popolari di Sofocle offre spunti di approfondimento e di ricerca.
Una donna, o meglio una ragazza, sfida le leggi scritte dagli uomini consapevole della propria forza e delle leggi non-scritte degli dèi. Lo scontro è immediato, diretto, senza possibilità alcuna di uscire dal gorgo delle parole in contrasto. La di lei salvezza sta in un pugno di sabbia, gettata su un corpo esanime, e nelle parole non dette che spingono il suo agire. Come da “copione” riuscirà a farsi valere morendo, il coro (il popolo) testimone muto a seguirne la vicenda.
Un esperimento sul campo dell’emotività di chi agisce e di chi attonito segue. Lo spettatore, nella scena, vede ciò vede l’attore, con le sue diverse prospettive; sente come sente l’attore. L’emozione così è una ed è finalmente condivisa.
Il significato di questo insieme è dato non solo dalla parola (logos), che innesca contrasti irreversibili (polemos), ma soprattutto dall’azione (drama) che accompagna – da significante – il senso stesso del fare Teatro.
L’attore qui fa esperienza della propria morte. Ma lo fa in un luogo sicuro, protetto: il luogo della finzione, che non è “far finta”, ma è lo strumento attraverso il quale l’uomo fin da bambino capisce il mondo.
Il pathos che la tragedia suscita consente di sapere, e solo nel sapere “guarisce”.
De Large

Programma evento:
ore 19.00 lectio: teatro greco e teatro sociale
ore 20.15 performance a cura del gruppo di Teatro Integrato “Integramente”

Ingresso a offerta libera.

Il ricavato sarà destinato all’Associazione “Campo delle Rose” Onlus di Viterbo.

Rassegna Stampa :